Jack Burton è un camionista cialtrone che si ferma a San Francisco per giocare d'azzardo con il suo amico Wang Chi ed accompagnarlo all'aeroporto per accogliere la sua futura moglie, in arrivo dalla Cina. All'aeroporto, Jack incontra la bella avvocatessa Gracie Law ma la banda dei Signori della Morte rapisce la fidanzata di Wang Chi. Per Jack e l'amico inizia una discesa nella magica Chinatown fatta di uomini ultracentenari, esplosioni verdi, gente che entra ed esce volando… e al povero Jack Burton nessuno vuole raccontare la verità.
Cocente insuccesso commerciale, quarto di fila, è il film che ha quasi posto fine alla carriera cinematografica di John Carpenter. Basato su un soggetto che la 20th Century Fox aveva nel cassetto da anni riscritto dal regista di "Buckaroo Banzai", "Grosso guaio a Chinatown" è costato 25 milioni di dollari ed era indicato durante la lavorazione come il film più importante del 1986. La strategia pubblicitaria della Fox, però, non aiutò affatto il percorso commerciale della pellicola, che alla fine incassò solamente 11 milioni negli Stati Uniti.
Inizialmente ambientato nel vecchio west, il film sembrava l'occasione perfetta per Carpenter di mettere in scena il suo tanto sospirato progetto di "El Diablo", la storia di un solitario cowboy che arriva in città per 'salvare la Principessa dal Drago'. Riportato ai giorni nostri, il film è una commistione di generi cinematografici perfettamente architettata, in anticipo sui tempi per quanto riguarda l'utilizzo nei film occidentali della spettacolarità delle arti marziali e con un ribaltamento delle posizioni eroe-spalla poco comune nella storia del cinema.
Jack Burton è un eroe solo a parole, del tutto incapace di raccapezzarsi all'interno della situazione nella quale si ritrova e completamente inutile quando le cose si fanno serie. Jack Burton è il buffone, il clown, uno che tira fuori il coltello quando si trova davanti un fantasma avvolto dai fulmini e si fa crollare il soffitto in testa quando spara per aria. La sua spalla, Wang Chi, è in realtà colui che guida il gruppo e risolve le situazioni critiche. È attraverso il contrasto tra l'atteggiamento di Jack e la sua cronica incapacità di fare alcunché che si crea l'effetto comico di quella che può essere sostanzialmente considerata una commedia fantastica. Diretto benissimo da un Carpenter che aveva evidentemente studiato l'argomento, ed interpretato da un Kurt Russell forse ancor più in parte rispetto a "Fuga da New York" e da un cast scelto alla perfezione, "Big Trouble in Little China" non è solo un omaggio al cinema orientale, ma una divertita presa in giro di tutto il cinema più o meno recente; un film che non si prende per nulla sul serio, e che purtroppo non è stato preso sul serio dal pubblico del 1986.
Cocente insuccesso commerciale, quarto di fila, è il film che ha quasi posto fine alla carriera cinematografica di John Carpenter. Basato su un soggetto che la 20th Century Fox aveva nel cassetto da anni riscritto dal regista di "Buckaroo Banzai", "Grosso guaio a Chinatown" è costato 25 milioni di dollari ed era indicato durante la lavorazione come il film più importante del 1986. La strategia pubblicitaria della Fox, però, non aiutò affatto il percorso commerciale della pellicola, che alla fine incassò solamente 11 milioni negli Stati Uniti.
Inizialmente ambientato nel vecchio west, il film sembrava l'occasione perfetta per Carpenter di mettere in scena il suo tanto sospirato progetto di "El Diablo", la storia di un solitario cowboy che arriva in città per 'salvare la Principessa dal Drago'. Riportato ai giorni nostri, il film è una commistione di generi cinematografici perfettamente architettata, in anticipo sui tempi per quanto riguarda l'utilizzo nei film occidentali della spettacolarità delle arti marziali e con un ribaltamento delle posizioni eroe-spalla poco comune nella storia del cinema.
Jack Burton è un eroe solo a parole, del tutto incapace di raccapezzarsi all'interno della situazione nella quale si ritrova e completamente inutile quando le cose si fanno serie. Jack Burton è il buffone, il clown, uno che tira fuori il coltello quando si trova davanti un fantasma avvolto dai fulmini e si fa crollare il soffitto in testa quando spara per aria. La sua spalla, Wang Chi, è in realtà colui che guida il gruppo e risolve le situazioni critiche. È attraverso il contrasto tra l'atteggiamento di Jack e la sua cronica incapacità di fare alcunché che si crea l'effetto comico di quella che può essere sostanzialmente considerata una commedia fantastica. Diretto benissimo da un Carpenter che aveva evidentemente studiato l'argomento, ed interpretato da un Kurt Russell forse ancor più in parte rispetto a "Fuga da New York" e da un cast scelto alla perfezione, "Big Trouble in Little China" non è solo un omaggio al cinema orientale, ma una divertita presa in giro di tutto il cinema più o meno recente; un film che non si prende per nulla sul serio, e che purtroppo non è stato preso sul serio dal pubblico del 1986.
1 comment:
dai che merde... è uno dei miei film preferiti...!
Post a Comment