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En viaje... |
Appena appena tornato da un weekend, o meglio, da un fin de semana allo scatafascio a Barcellona. Sì, ancora Barcellona. Infatti non scriverò nulla, non per assenza di ricordi, come sostiene qualcuno, ma perché in fin dei conti la città è sempre la stessa affascinate distesa variopinta di persone e personaggi. E il viaggio, lo ammetto, non è stato uno dei più avventurosi.
Ad agosto dovrei andare a Lisbona, spero di riuscire a trovare dei buoni spunti che mi permettano di scrivere qualcosa di carino. Intanto vorrei imparare giusto un po’ di portoghese: mi sembra una lingua molto blues, uno spagnolo con la cadenza ligure. Giusto per non andare là impreparato, giusto le parole elementari: su giù sinistra destra mangiare bere dormire essere avere fare acqua figa ecc… Per non arrivare là e saper dire solo saudade, bacalhau e ja sei namorar dei Tribalistas. Che poi in Portogallo, come nel resto del mondo, l’italiano non lo caga nessuno, l’inglese lo sanno in pochi e male (come me) e se parli in spagnolo se ne offendono. E allora su le maniche e spirito di adattamento.
Ahora mismo (senza offesa, portoghesi), idee per altri racconti scarseggiano. Sono stato via e ho lavorato molto in questo periodo, purtroppo ho anche poco tempo per leggere: figurarsi per scrivere! Perciò mi siedo qua, con la massa, in riva al nostro amato fiume Po. Ce ne stiamo qua buoni buoni, aspettando che qualcuno passi, o che accada qualcosa mentre il caldo afoso ci soffoca e zanzare grosse come elicotteri ci ronzano intorno, tediose, e noi a scacciarle con la stessa espressione e la stessa grazia di King Kong.
2 comments:
Ti sbagli...I portoghesi in generale, conoscono molto bene l'inglese...
Meglio!
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