Pantano

È tempo di ferie, finalmente. Ieri stavo pensando a questo: le ferie pagate sono una roba da ricchi. Quindi, per quanto mi riguarda non posso nemmeno parlare di ferie ma di un periodo di momentanea disoccupazione. Perciò, mentre farò momentaneamente parte di quei 28 milioni di italiani disoccupati, me ne starò in casa a riposare, un po’ di piscina e qualche aperitivo. Verso fine mese andrò a Lisbona con una coppia improbabile di compagni di viaggio: il Dada e il Bobo. Dada,  Bobo e Cece formano tre  coppie di sillabe uguali, ci stavo pensando adesso, cos’è: uno scherzo? un impresentabile trio d’attacco brasiliano? Agghiacciante.

Lisbona dunque, ma anche questo lo sapete già. Vedremo se questa città saprà farmi innamorate come Barcellona.

Barcellona…

Mi manca già Barcellona. I vicoli, i barettini, gente dappertutto e da tutto il mondo. Porto di mare.

Il mare…

E mi manca la metro. Sì la metropolitana. L'immagine più bella Barcellona me l'ha mostrata lì: due bellissime ragazze che si baciano. Non so se fossero realmente così belle o se fosse stata quella scena a farmele vedere in quel modo. Lo ammetto: ho sempre avuto un debole per i baci saffici e tutto il resto, ma qua c'è molto di più. Perché l'avrebbe visto anche un cieco il loro amore. Si poteva respirare, toccare quasi. Era denso. E non lo nascondevano, non si vergognavano di questo, anzi lo mostravano orgogliose. Giustamente. Il trionfo del nuovo romanticismo metropolitano. Le carezze sul viso, le mani che si cercavano. Gli sguardi. Le parole appena sussurrate. I baci. Sì, i baci soprattutto.

L'amore è uguale per tutti, uomini o donne che siano, lui è sempre lo stesso. Me l'hanno fatto capire quelle due ragazze in metropolitana. E stavo lì, incantato, finché "bah, che schifo!", il bigotto che camminava di fianco a me mi ha riportato sulla terra. Impantanato nella mediocrità della provincia.