''Ritorno a fare i programmi per i quali sono stato ingaggiato''. Finisce così l'avventura di Paolo Bonolis a "Serie A". Nel contratto di Bonolis con Mediaset, infatti, il programma (nato sulla scia dell'acquisizione dei diritti sportivi del calcio) non era previsto. Anche secondo il mio parere lo showman non era il più indicato a condurre una trasmissione sportiva, che faceva pure cagare. E' vero, ci risparmiava i soporiferi monologhi di Tosatti a 90°, ma due ore per vedere i servizi di neanche dieci partite sono veramente troppe.A provocare l'addio di Bonolis a Serie A sarebbero stati i difficili rapporti del conduttore e dei suoi autori con la struttura sportiva di Mediaset, guidata da Ettore Rognoni - un cognome un programma - definito simpaticamente dal Bonolis come "Er Penombra". Questa dichiarazione, alquanto infelice, ha scatenato le ire del fazioso Sandro Piccinini, con il prode Giampiero Mughini pronto a difendere a spada tratta la categoria dei giornalisti Mediaset ed il loro direttore. Parole grosse. Camorristico. Camorristico al mio eroe di Bim-Bum-Bam non glielo dice nessuno! E' vero, Bonolis ha le sue colpe, su tutte quella di aver preso una barca di soldi per lasciare un programma appena lanciato. Ma a qualcun altro forse brucia il culo e lecca quello degli altri... SERGINHO!
Nella foto: uno tira i pacchi, l'altro lecca i culi.
1 comment:
credo che Serie A si sia deciso di affidarlo a lui all'ultimo momento, trasmissione nuova, hanno messo il conduttore di successo che avevano appena ingaggiato, semplicemente hanno sbagliato la scelta del conduttore e del tipo di trasmissione, per lo meno nella prima ora bisognerebbe concentrarsi solo sui gol, fare informazione e giornalismo calcistico, nella seconda discutere ed eventualmente si può anche scherzare; Bonolis ha condotto Serie A come conduce tutti i suoi programmi, niente di più, evidentemente non è adatto a quella trasmissione
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