Friday, July 01, 2011

6 luglio 2011

6 luglio 2011. In TV e sui giornali, ovviamente, nessuno ne parla, ma questa data è diventata molto popolare tra i naviganti e gli appassionati di internet. Non si tratta un appuntamento alternativo con la fine del mondo, ma una piccola analogia col 2012 c’è: il 6 luglio segnerà la fine del web italiano. Ovviamente nessuno verrà a staccare i modem e i router dalle nostre case, ma sarà una sorta di censura al web. Il 6 luglio entrerà in vigore una delibera di AGCOM (Autorità per le Garanzia nelle Comunicazioni) sulla tutela e del copyright online. Una norma inesistente in tutti i paesi liberi. Il rischio, che è ormai una realtà, è quello di un controllo arbitrario e pressoché totale sui siti, con l'aggiunta della possibilità, da parte di AGCOM, di costringere i provider a chiudere pagine considerate direttamente o indirettamente connesse a pirateria audiovisiva. Ovviamente c’è lo zampino di Berlusconi e di Mediaset dietro tutto questo. Con questa delibera infatti potranno rendere il web sempre più simile al loro mercato di competenza. Infatti basterebbe una denuncia per far chiudere pagine web o addirittura interi siti internet. Una chiusura immediata e senza contraddittorio. Solo in seguito i gestori potranno far valere le proprie ragioni, ma la faccenda resterebbe quantomeno complessa. Perché? Ad esempio se io utente caricassi su qualche sito un contenuto e quel contenuto venisse giudicato da AGCOM lesivo dei diritti d'autore, non sarei più io, singolo utente, a dovermi difendere, ma sarà il gestore del sito su cui ho caricato quel contenuto. Si pensi solo ai forum o ai blog, ed il caos che ne conseguirebbe. Tutto ciò stride pesantemente con l’idea di internet come luogo libero, democratico e direttamente utilizzabile da qualunque singolo utente.
Chissà, magari un giorno oscureranno anche questo blog. Nel frattempo un altro piccolo passo verso la dittatura sta per essere compiuto…

4 comments:

Anonymous said...

Cece dici che l'acqua sta cominciando a scaldarsi ed è il momento di saltare fuori o aspettiamo che sia un pò più caldina?

Unknown said...

petizioni a tutta randa! stroncheremo anche questo scempio

Cesare Rensenbrink said...

l'acqua scotta! e nessuno se ne accorge xchè siamo un paese del cazzo anestetizzato dalla de filippi e dai reality! c'è bisogno di andare in piazza

La_Vale said...

In realtà - da quello che ho capito - sarà meno drammatico del previsto: prima che diventi effettivo ci saranno 60 giorni di pubblica consultazione (anche se non ho ben capito COSA intendano per "pubblica"), dopodichè si andrà all'approvazione definitiva, che scala a quest'autunno.

Sbirciando un pò i meccanismi dovrebbe funzionare così:
1- dopo una segnalazione di presunta violazione dei diritti, l'AGCOM verifica l'effettiva violazione.
2 - nel caso, viene chiesto al gestore del sito la rimozione del materiale entro 4 giorni.

Nel caso il sito si opponga, o non si trovi una soluzione che soddisfi entrambe le parti, ci si potrà rivolgere ancora all'AGCOM che avvierà un contraddittorio in un massimo di 10 giorni.

Infine (cit.) "Agcom dichiara poi che, sulla base del fair use, la procedura non riguarda i siti amatoriali (ovvero quelli non aventi finalità commerciale o scopo di lucro); l'esercizio del diritto di cronaca, commento, critica o discussione; l'uso didattico e scientifico; la riproduzione parziale del contenuto rispetto all'opera integrale. Inoltre viene dichiarato esplicitamente che la procedura non riguarderà l'utenza del peer to peer."

..Quindi, sebbene io sia contraria ad una simile presa di potere da parte dell'AGCOM sulla rete, il pericolo Cina sembra scongiurato. Almeno per ora.

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