Wednesday, November 07, 2012

The best is yet to come

Ultimamente vado a dormire agitato, infatti non dormo. Sarà perché ho finito di leggere un paio di libri di Palahniuk – perché non ci siamo mai incontrati prima? – e non ho altre letture. Sarà perché sto rifinendo il mio ultimo racconto. Sarà perché è tornato l’inverno, portandosi dietro le solite abitudini, la solita routine: il doppio lavoro, gli allenamenti, le partite. Ritmi scanditi e fare tutto sempre di corsa. Persino bere una birra.
Almeno ho riscoperto il piacere dell’aperitivo dopo il lavoro, impegni permettendo. Ma ora basta parlare di me: parliamo di attualità. Gli americani hanno scelto: Barack Obama sarà ancora presidente degli Stati Uniti. L’Obama che vince per il suo popolo e anche per l’Europa, non scordiamolo. E ce lo dice lui stesso, in anteprima. Prima delle tv e dei giornali. L’ha fatto su twttier: “This happened because of you” ore 5:14 (23:14 locali). Per poi confermare “Four more years”, con tanto di abbraccio a Michelle. Il cinguettio più rituittàto di sempre. Normale per il presidente più figo della storia.
L’altro giorno ho sfondato il muro dei cento follower su Twitter – tranquilli, sono lo stesso ragazzo di sempre, la notorietà non mi ha dato alla testa.
Cento follower è una goccia nel mare di Obama: ne può vantare 22,7 milioni in questo preciso istante. E non si fermano. Meglio di Obama solo Lady Gaga (31 milioni) e Justin Bieber (29), questo per farci capire che il mondo non è perfetto ma, se vogliamo, dopo “yes, we can” “the best is yet to come”.

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