Saturday, May 19, 2012

tetrapak

Le sere dove hai grandi aspettative sono quelle sere che ti deludono di più. Quelle sere che poi finiscono all'alba e ti ritrovi a puzzare d'alcool e vuoi dormire su una panchina, se non per terra. Ma anche in nottate così trovi quella crepa nel muro della depressione, sono gli amici che passano di lì e ti raccolgono. Passano di lì sbronzi come te ma presi meglio e – dicevo – ti raccolgono e ti dicono: vieni con noi, cazzo! E si va tutti insieme, a piedi, condividendo un tetrapak da un litro di sangria ormai calda. Giusto per non smettere. Giusto perché sappiamo dire basta. Giusto in tempo per farti dimenticare la sega che ti avrebbe aspettato a casa, perché con la figa di turno è andata da merda. Come sempre, ti vien da dire, e ne basta una per dimenticare quelle buone che ci son state. E ti senti sfigato perché non è giusto, non è giusto nei tuoi confronti.
Il mattino dopo è violento: non sai che ore sono né quante ne hai dormite, ma ti svegli con la pipì, con la bocca impastata e col solito mal di testa (che ormai chiami per nome). Guardi il cellulare, leggi i messaggi e ti chiedi: perché cazzo non lascio il telefono a casa? Ma lo sai che sono tutte stronze - quelle che ti cerchi - e in cuor tuo sai anche che se lo meritavano. Poi ripensi alla passeggiata con le primi luci dell'alba, agli scherzi, ai cori, ai rutti, alle cadute, al tetrapak di sangria ormai calda, alla Thailandia e mentre scrivi ci ridi pure sopra. Ahahaha!

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