Sunday, March 16, 2014

qdf, abbreviato

Non mi ricordo che anno fosse, il 2003 o il 2004 o forse addirittura il 2005. Tu lo ricordi?
Comunque era estate e come tutte le estati s'andava al mare tutti insieme. Quell'anno scegliemmo Gallipoli e il Salento. Una terra bellissima con un mare che non ha niente da invidiare ai Caraibi, alle Seychelles o ad altri paradisi terrestri. Ma poteva essere benissimo il Lido Adriano, Ladispoli o Capalbio, per dire, non è questo il punto.
Partimmo di notte. Partimmo con un Bedford, un furgone inglese ma d'immatricolazione italiana, nell'accezione più negativa del termine, ovviamente. Ce lo procurò il padre del Rebe, mentre tuo padre alla partenza ce la gufò alla grande: "ragazzi, tranquilli: questo è inglese, non si ferma mai!". Mai. Sì, certo. 
Partimmo di notte - dicevamo - col furgone, noi tre, uno stereo che gracchiava del gran metal, qualche birra e circa trenta lattine di redbull. Buttammo tutte le valigie dietro, nel vano. Gli altri ci seguivano in macchina. Anche se in realtà eravamo noi a seguire loro, ma non importa nemmeno questo.
Guidammo tutta la notte, trascinandoci per quei mille chilometri d'asfalto che ci separavano dal mare, dalle spiagge e dalle fighe ch'eravamo convinti di trovare. Ci concedemmo solo qualche breve pausa per i rifornimenti di gasolio e per pisciare.
Dopo quattordici ore di viaggio, con punte massime di ben 120km/h, arrivammo finalmente a Gallipoli. Incollati l'uno all'altro, con gli occhi stropicciati, con i culi quadrati, con uno stereo con l'abbassamento di voce, con qualche bottiglia vuota e con una trentina di lattine accartocciate tra i piedi.
In quel viaggio ci affezionammo talmente tanto al vecchio Bedford che finimmo per usarlo sempre. Lo usavamo per andare dappertutto: in spiaggia, a far la spesa, a fare un giro in centro, a cena e se avessimo potuto l'avremmo usato anche per andare a cagare. Noi tre. Quelli del furgone. Qdf, abbreviato, che diventerà poi un sito, e un'idea che non saremmo mai riusciti realizzare fino in fondo.
Una settimana dopo ripartimmo al tramonto, un ultimo, malinconico saluto al mare e alle spiagge. Tangenziale a Lecce. Rumore metallico. Fumata bianca. E tutti in piazzola con un radiatore eruttante sotto al culo. "Ragazzi, tranquilli: questo è inglese, non si ferma mai!". La grande gufata… Tre ore fermi in tangenziale a Lecce per rianimare il furgone. Poi altre diciotto ore di asfalto e autogrill, col sole d'agosto a picchiarci in testa per tutta la durata del viaggio di ritorno a casa. Solo un paio di giorni dopo il vecchio Bedford se ne tornò esausto a Firenze, dal padre del Rebe, a godersi la pensione.
Per me è come se da quel furgone tu non fossi mai sceso. Ché alla fine abbiamo ancora il culo su quel vecchio Bedford. Noi tre. Quelli del furgone. Qdf, abbreviato.

2 comments:

ORACOLO DI ZED said...

oltre a scrivere ogni tanto vado a leggere anche i blog degli altri. Qualche volta mi dice bene altre volte mi dice male. Questa volta è andata bene! Blog interessante! Buon fine settimana lungo.Ciao!

Cesare Rensenbrink said...

Ciao, grazie! Alla prossima!

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